Cosa racconto su Instagram? Ti parlo di Ferdy Wild

E tutti a parlare di stories, post, hashtag e compagnia. Ma alla fine cosa dovresti raccontare su Instagram? Forse dovresti conoscere il caso Ferdy Wild.

Parto da un concetto che forse è un filo impopolare durante questo periodo di navigazione a vista post pandemia: ho avuto una sensazione netta negli ultimi mesi che, al di fuori di notevoli difficoltà oggettive avute da molti imprenditori e le rispettive attività, ci sia stata più la voglia di rincorrere la notizia, la lamentela e la suggestione politica piuttosto che prendere a due mani un momento così epocale per fermarsi, spegnere tutto e fare una valutazione attenta di quanto stesse succedendo. 


Questo ha una profonda attinenza con quello di cui voglio parlarti qui, perchè il caso che ti menziono non è quello di un posto immacolato e privo di difficoltà, ma di un agriturismo nella piccola Lenna, vicina a Bergamo, una categoria (ristorazione) e una sottocategoria (la zona di Bergamo) che sulla carta era già nella lista di chi deve ricevere esecuzione capitale da un momento all’altro.

Già, sulla carta. Perchè quello che io chiamo il “caso Ferdy Wild” è qualcosa di realmente fenomenale per quanto semplice ed efficace nella sua esecuzione e può realmente essere un riferimento e un punto di osservazione privilegiato per comprendere fino in fondo che per “funzionare” su una piattaforma social (in questo caso Instagram) servono poche cose ma ben realizzate e raccontate.


Andiamo con ordine però, voglio spezzettare quello che c’è alla base del gran lavoro fatto in questa attività per farti capire cosa ha senso raccontare su Instagram e con un focus più largo cosa ha senso dire oggi nei social:

Qualche esempio delle variegate stories estrapolate da un qualsiasi giorno di attività.

Qualche esempio delle variegate stories estrapolate da un qualsiasi giorno di attività.

Un’esperienza oltre al prodotto

Non dobbiamo girarci troppo attorno: se alla base non ci fosse un prodotto di alto livello di cui parlare, non esisterebbe nessuna percezione di Agriturismo Ferdy. E te ne accorgi quando Nicolò, con la sorella Alice tra i volti dell’azienda famigliare, seleziona qualche eccellenza vinicola (anche e soprattutto di nicchia) da far degustare, quando si fa un giro nella sala dei formaggi o quando dopo averli seguiti per qualche giorno riesci a ricordare i personaggi che fanno parte di questo piccolo mondo, come la Pony Gang o il casaro più famoso del web :-) che mostra una delle sue ultime creazioni.

Qualsiasi sia la tua attività è chiaro che servano delle certezze, selezionate con carattere, che unite tutte insieme creino non solo “l’offerta” ma anche una vera esperienza da far vivere ai clienti. Perchè al di là del nome del formaggio che stai degustando è tutto l’insieme dell’atmosfera montana, il concetto “wild” di natura selvaggia a pochi passi da importanti centri urbani a fare la differenza. Una volta che ti sei soffermato adeguatamente su questi pilastri della tua attività, non resta che raccontarli, totalmente, al tuo pubblico prima che alla tua clientela (nota la differenza tra questi due termini). E così andiamo dritti dritti al secondo punto.


Autenticità 

Si, esatto. Il marchio di fabbrica della comunicazione di Ferdy Wild è un racconto a 360° delle attività che l’azienda vive ogni giorno: l’inizio del servizio, gli incontri con dei rappresentanti locali ma anche il tragitto delle mucche al pascolo o un lavoro di restauro in una delle camere. Io come spettatore sono li con loro, vivo le loro avventure e sento una comunicazione totalmente priva del rigore “commerciale” ma ripiena fino all’essenza di naturalezza e coinvolgimento tipico di chi sta parlando ad un amico piuttosto che ad un cliente (in questo Nicolò ne sta creando un marchio di fabbrica).

Hai mai raccontato quello che fai in una giornata di lavoro? Si, ma senza copioni, trucco e luci, parliamo dello stesso racconto che faresti mandando un video a un tuo amico. Dopo che mi accorgo che il prodotto è di elevata qualità, devo pensare al legame che si crea tra me e il mio pubblico, e un racconto senza filtri è la giusta ricetta. Ma c’è un altro aspetto da considerare fermamente, ed è la costanza. 

Costanza

Aia, qui tocchiamo dolenti tasti per tutti noi che dobbiamo comunicare qualcosa. Mi sento già le scuse che ci si racconta quotidianamente: “non ho tempo per far nulla” “devo essere dell’umore adatto”, “non ho nulla da raccontare”, “se faccio un video lo voglio far bene” e così via nel solito letto di piagnistei. Parliamoci chiaro, ogni volta che non parli il tuo pubblico si sta necessariamente affezionando a qualcun’altro, sta ridendo con qualcun’altro e probabilmente sta fruendo di un contenuto che tu avresti potuto benissimo fare da qualcuno che fa la tua stessa attività (magari anche peggio di te).

Ehi, anche io talvolta soffro di questo problema ma non posso nascondermi dietro ad un dito: tutto lo sforzo che usi per mandare l’ennesimo vocale a un amico è tempo che puoi impiegare per raccontarti, e l’agriturismo Ferdy questo l’ha perfettamente compreso. Si tratta di pura abitudine, prendere il telefono e impiegare 15/30 secondi per dire qualcosa, ma chiaramente sommati tra di loro si parla di ore ed ore di racconto dal vivo che poche altre attività faranno in maniera così completa. 

Diffusione (influencer e dintorni)

Come ho conosciuto Ferdy Wild? Unicamente tramite il loro lavoro? Non proprio, se devo essere sincero ho visto una serie di storie di Fedez e Chiara Ferragni mentre sono andati all’agriturismo come ospiti. Non ho idea della natura della collaborazione (può essere una scelta della coppia così come un invito vero e proprio) ma un concetto deve essere granitico negli occhi degli scettici di turno che urlano i soliti “ecco, se non fosse per il solito influenze di turno voglio vedere tutto quello che hai detto come lo applicavano”: se alla base di tutto non ci sono i punti di cui ti ho parlato sopra, ovvero un buon prodotto, l’unicità e l’autenticità oltre alla costanza e la naturalezza nel comunicarlo, probabilmente il tuo messaggio non passa tra le mani giuste e non arriverà mai tra le mani di coloro che potrebbero farti fare non solo un saltino parlandone come nel più tradizionale passaparola ma anche tra coloro che hanno un nutritissimo seguito (vedi i sopra citati Fedez e Chiara) e che potrebbero dare una enorme spinti alla tua visibilità ad un pubblico giusto che ti conoscerà in quella occasione di incontro.

Quindi ok collaborazioni ma solo se alla base c’è qualcosa di solido come in questo caso, altrimenti hai voglia ad avere un enorme pubblico se alla base non c’è nulla da dire di rilevante.


Commercio? Si, ma in una certa maniera

“Dovremmo andarci in questo posto”. Questa è la frase che ho sentito ogni volta che consiglio un canale come Ferdy alle persone che mi stanno attorno. E questo deve essere il fine che ti devi prefiggere al di la del fatturato che vuoi ottenere (davvero pensi ancora in questi termini?). Dopo che hai lavorato strenuamente nella relazione con il tuo pubblico, le maniere per capitalizzare questa attenzione saranno infinite. Se guardi solo questa bellissima attività che ti ho citato partiamo dalla comune cena, fino alle lezioni di equitazione, il cheese casting o il pernottamento, ma anche soltanto un bel cesto regalo pieno di bontà comprato nel loro shop online. Questo però è il termine di un processo che nasce dalla selezione di quello che vuoi offrire e la maniera in cui lo hai raccontato senza sembrare un imbonitore televisivo: sarà un processo del tutto naturale. 


Ecco che allora prima di pensare a come ottenere il pubblico, al costruire un e-commerce, e a vendere qualcosa si deve pensare a monte (che ironia) al tuo pubblico come un amico piuttosto che ad un bancomat, come qualcuno con cui parlare anziché urlargli contro i tuoi problemi, come un gradito ospite a cui raccontare un segreto anziché tenerlo dietro alla cortina di vetro di una comunicazione rarefatta. 

Siamo nell’era della realtà, che vince sempre e sa premiare l’impegno di chi costruisce con passione dandogli pubblico e attenzione (guarda, addirittura fornendo spunto per scriverne dei contenuti, e mica sarò l’unico a farlo).

Consiglio caldamente, per una corretta comprensione al solo fine didattico (io mi sto già organizzando) un workshop in loco da Ferdy, direi più che altro per approfondire qualche fetta dei validi argomenti che mi propongono ogni giorno. Nel frattempo ti invito a consumare per bene il loro sito web cliccando qui o il loro canale Instagram dove rimanere in giornaliero contatto con il racconto più wild che tu possa sperare cliccando qui.

Ehi ma sei ancora qui? Vai subito a documentare quello che stai facendo!

Designer, founder of the Digital company Ex Design Studio.