Marketing e TikTok: quando il tuo insegnante ha 8 anni.

Marketing e TikTok: quando il tuo insegnante ha 8 anni.

Facciamo un piccolo viaggio tra scetticismo generazionale e incapacità comunicativa di chi crea contenuti su TikTok, la piattaforma con un pubblico così giovane che ti converrà assumere un insegnante di 8 anni.

Quando affronto l’argomento TikTok con qualche professionista, solitamente noto due nette divisioni: quello che “ma cosa ci fai, è roba per ragazzini” e quello che “io mi sono iscritto, devi vedere che video!” Ecco, spesso in entrambi i punti di vista si nasconde il sacro graal del cringe (non sai cosa vuol dire? ok, stiamo parlando proprio con la persona giusta allora)


Il tipo “ma cosa ci fai, è roba da ragazzini!”

Eh ti riconosco da lontano, in realtà soffri della stessa sindrome di chi in una festa ha timore che prima o poi arrivi quello spigliato del gruppo a obbligarti a ballare la cucaracha.. lo so, un po’ ne soffro pure io, non credere. Però, parlando di TikTok, hai fatto un giro sulla piattaforma? Perchè in effetti hai ragione, oggi un target che va tra i 12 anni ai 19 è più dell’80% di tutti gli iscritti al social. Ora, guardiamoci un secondo negli occhi virtuali e ammettiamolo: lo sai che è un NON argomento questo? Si, perchè anche io nel 2008 avevo 20 anni e mi iscrivevo a quella cosa strana chiamata Facebook, così come altri giovincelli si iscrissero qualche tempo dopo a quel strano social che faceva solo pubblicare foto (Instagram, già). E mi ricordo anche li le frasi che sento ora: “ma a cosa serve?” “io sono uno che deve lavorare, non ho tempo per queste cose” “stai a giocare su quella piattaforma tutto il giorno”. 

La cosa che mi provoca un costante shock nel pensarti è la tua totale incapacità nel comprendere quanto tempo ti rimane ancora prima di essere del tutto schiacciato da altre personalità e attività che devono lanciare il tuo stesso messaggio. Si, faccio il catastrofico e a buon ragione, perchè non considerare importante qualsiasi piattaforma che muova milioni di persone oggi equivale a uccidere letteralmente la tua attività.

Ma ti immagini lo scempio se oggi, nel 2020, fossi ancora di quelli che “boh, dici che serve il sito internet?” (chiaramente, se fossi fra quelli, chiudi pure questa finestra, facciamo finta di non esserci mai visti dai). Adesso, giusto per essere chiari, considera questo piccolo consiglio che ci diamo tra amici: il tempo passa per tutti, il tuo cliente ideale non può essere per sempre una persona che va nei negozi, non considera il web e compra il telefono con i tasti perchè non gli piace lo schermo touch.

Quelli che nei prossimi anni saranno i tuoi clienti, sostenitori, lettori, fruitori di contenuti sono proprio quei ragazzini che oggi hanno 12 anni e che domani ne avranno 20, 30 e 70, e chiaramente sin da ora decideranno chi provvede messaggi di qualità, che li intrattengano e che siano rilevanti per ricordarsene nel futuro. Non è più tempo di chiamare “strategia” quello che fai da qui alle prossime 2 settimane, iniziamo a pensare a cosa è necessario fare da qui ai prossimi 4 anni. 

Ora scusami, devo fare due chiacchiere con chi sta messo peggio di te.


Il tipo “io mi sono iscritto, devi vedere che video!”

Eccoci qui, anche con te dobbiamo scambiarci due concetti di base. Ti parla uno che utilizza i social principalmente come fonte di puro divertimento, perchè quando vedo un filtro AR che mi fa diventare un unicorno ammetto che il mio autocontrollo vacilla e non poco.

Però, come detto all’altra categoria di cui sopra, anche tu probabilmente stai facendo un grande errore.

Ho visto diverse persone, chiamiamole adulte, magari con una professione o un’azienda da promuovere, entrare su TikTok (così come negli altri social) con il classico piglio da imprenditore rampante (categoria mitologica) e la necessità di pubblicare senza ritegno nelle prime 24 ore billions di video conditi dal sorriso tipico di chi “sa come funzionano queste cose”. Risultato? “Eh ma non funziona…” semplicemente perchè nessuno ti calcola mentre stai dando l’ennesima intervista fantasma, parli di quanto siete azienda leader del settore o di quante capacità da supereroe possiedi. 

I social, per come sono intesi, sono piattaforme con una loro lingua, una comunicazione specifica e soprattutto un orientamento atto a dare emozioni e intrattenimento. Ora, pensi davvero che sentire l’ennesima predica, l’offertona speciale che hai “solo per oggi” o lo slideshow preso dal tuo album di foto sia qualcosa di rilevante?

Spoiler:no.

Ricorda bene che ad oggi non è solo quello che fai percepire di te agli altri a fare la differenza, ma anche la capacità che hai di mostrare le stesse qualità che ti rendono interessante in una normale conversazione, ecco perchè chi ha una naturale predisposizione all’intrattenere gli altri “funziona” nei social: sa cosa piace, sa personalizzarlo e sa condividerlo adeguatamente.


Ora parlo di nuovo a tutti e due. Scusatemi la schiettezza, qui del resto siamo in campo neutro e amico, pertanto se volete fare qualcosa che risulti utile su Tik tok principalmente ma che sia valido qualsiasi altra piattaforma, continuate a leggere, altrimenti potete darmi torto nel magico mondo del “per me si fa così…” e ci facciamo due risate prossimamente…

Bonus “Da dove comincio?”

Ah, che arguzia, hai continuato a leggere, ti avevo sottovalutato in effetti. Domanda a bruciapelo (purtroppo valida al momento in cui scrivo questo, Giugno 2020): cosa ti ricorda la canzone dei Simple Plan “I’m just a kid”, “Lose control” dei Meduza o “Somebody that i used to know” di Gotye?

Nulla? Ecco il primo punto su cui puoi lavorare: osserva. 

Guarda TikTok, cerca di capire i suoi trend, il suo linguaggio, ciò che intrattiene maggiormente e cerca di replicarlo. E non cercare account con cui puoi facilmente relazionarti o che senti maggiormente inclini a te, troppo semplicistica come scelta.

Come in ogni cosa, avrai bisogno di chi ti insegna le regole della casa, e mi spiace informarti che qui nessun guru dei social potrà aiutarti ad essere rilevante quanto un utente di TikTok di soli 8 anni (su per giù).

Io ho individuato il mio personal coach in mia sorella di 8 anni che, mentre io mi consumavo a fare un banale video, con una costanza incredibile ha già sfornato in pochi mesi più di 400 video finemente coreografati.

Follia? No, cruda realtà, non sempre i migliori insegnanti sono quelli che sembrano esserlo, concentrati invece su chi effettivamente può insegnarti qualcosa che non conosci, e credo che sia qualcosa di replicabile in ogni ambito della vita.

Ovviamente se al ricopiare per bene un trend aggiungiamo un elemento fondamentale, ovvero quello della personalizzazione, sei a cavallo. 

C’è una parte del tuo aspetto che vuoi valorizzare? Utilizzalo. 

Pensi sia insolito che il marchio che rappresenti possa fare un certo tipo di video? Ottimo, creerà stupore.

Il trend viene svolto da tutti in una unica maniera? Cambia parti dello stesso per renderlo maggiormente interessante, divertente o emozionante. Rendi il video tuo, insomma.

Bonus del bonus: la legge della rilevanza 

C’è un caso in cui tutto quello che ti ho suggerito puoi tranquillamente archiviarlo e non considerarlo: la rilevanza. 

Si, noterai che talvolta spunterà fuori dal nulla quel video, senza mezzo hashtag, filtro o brano, che macinerà milioni di interazioni in poche ora. Perchè? Semplice, è rilevante. Potrebbe essere una capacità straordinaria di qualcuno, una storia particolarmente emozionante, un fenomeno atmosferico inusuale o un video che testimonia l’esatto contrario di qualche comune preconcetto. Tutto questo va al di fuori di ogni algoritmo, e sai perché? la stessa vecchia storia, siamo esseri umani prima che smartphone, siamo fatti di emozioni prima che di raziocinio, siamo sensibili alla meraviglia come nient’altro intorno a noi. 

E su questo, non c’è manuale di istruzioni che conta. 

Designer, founder of the Digital company Ex Design Studio.