Il turismo ai tempi del Covid, o meglio: cosa va cambiato nell'offrire una vacanza.

Il turismo ai tempi del Covid, o meglio: cosa va cambiato nell'offrire una vacanza.

Il settore turistico vive una delle più grandi prove mai affrontate. È tempo di concentrarsi non solo su bonus e incentivi però, bisogna scavare più a fondo....forse proprio in te! 


Come sempre parto con una premessa, di quelle chiare e inequivocabili, giusto per eliminare tra i potenziali fruitori di questo articolo quelli che potrebbero iniziare a buttarla sul politichese, i complotti e le responsabilità altrui: il 2020 verrà ricordato storicamente come un anno tragico per l’economia, soprattutto quella legata ai beni non strettamente necessari. E si, il turismo è tra questi. 

In queste righe però non ci confronteremo né su distanze e mascherine né su decreti e delibere. Questo perché per trovare delle serie soluzioni dobbiamo comprendere innanzitutto che il processo innescato dalla pandemia di Covid-19 è ormai non solo avviato ma anche fatto per rimanere, quindi discutere dei dettagli è già di per se un tentativo inutile di distogliere l’attenzione da quello che è un vero macro-problema.

Ti assicuro che mentre scrivo desidero sbagliarmi grandemente ma sembra ormai chiaro che, anche tornando alla tanta invocata normalità, alcuni punti fermi rimarranno per tutti coloro che o dovranno iniziare da zero o far proseguire un business legato al turismo, che si parli di strutture alberghiere di ogni dimensione, ristorazione, sport/attività di vario genere e cultura sotto ogni sfaccettatura. 

Andiamo allora al fulcro del problema, perlomeno nella parte che puoi risolvere tu.

Il tutto si può riassumere (giusto per sintetizzare, se no facciamo notte) in un unico concetto: il turista ti sceglie. 

Quindi devi assicurarti che a fare il primo grande cambiamento possa essere proprio tu e l’attività che gestisci.

Cosa vuol dire?

Come sceglie il turista oggi

Un esploratore in cerca di esperienze significative. Questo è il miglior modo per immaginare il turista con cui oggi hai a che fare.

Un esploratore in cerca di esperienze significative. Questo è il miglior modo per immaginare il turista con cui oggi hai a che fare.

Si, riflettici in profondità. Siamo passati nell’arco di tre decenni a concepire la scelta di vacanza in maniere completamente opposte, partendo da 

A) ehi, andiamo in agenzia viaggi, vediamo che ci consigliano a 

B) le agenzie mi ingannano, me lo scelgo io da internet a 

C) oddio quanta scelta, prendo quello che mi ispira di più e infine, ora, a 

D) ok, questi 5 posti mi ispirano, vediamo quale mi può garantire una vacanza godibile e senza scocciature. 

Duole da morire ammetterlo, ma sono migliaia le attività che ancora oggi credono che tutto funzioni come nel punto A appena descritto, ovvero che tu e le attività del luogo in cui sei viviate in un mondo magico in cui, ad un certo punto, si materializzerà quella creatura piena di soldi da spendere chiamata turista. 

Ecco, triste momento verità, non esiste più quel tipo di turista, che probabilmente era il padre o il nonno di chi oggi si può presentare da te. 

È probabile quindi che il tanto famoso Covid-19 altro non sia che la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo di pericolosa superficialità e pressappochismo presente in tante attività (spero non sia il tuo caso), che però, se ti può far piacere, andiamo a ripulire per bene, così che il tuo obiettivo sia quello di avere i giusti strumenti in mano per lanciare una vera offensiva piuttosto che soccombere. 

Errore fatale #1: quando l’obiettivo è solo quello di vendere. 

Ciò che un viaggiatore prova sulla sua pelle non è sempre un “prodotto vendibile”, eppure avrà un valore immenso nella sua esperienza di viaggio.

Ciò che un viaggiatore prova sulla sua pelle non è sempre un “prodotto vendibile”, eppure avrà un valore immenso nella sua esperienza di viaggio.

Mi capita spesso di sentire come risposta ad un “come va?” chiesto ad un imprenditore un continuo riferimento ad un unica cosa: il fatturato. 

Sia chiaro, non sarei mai così pazzo da affermare che sia sbagliato, le attività non campano mica di like e attestati di stima, ma siamo sicuri che sia l’unico parametro che tu debba controllare? 

Giusto per completezza prova a darti la risposta ad alcune semplici domande:

  • con quanti clienti passati mi tengo in contatto personalmente?

  • Le mie iniziative destano un qualche tipo di curiosità? 

  • Quante volte vedo miei ospiti divulgare nei social i miei prodotti/servizi?

Questa infine è un po’ dura, lo ammetto:

  • quanti sarebbero realmente dispiaciuti di veder chiudere la mia attività?

Se una o più domande ti hanno messo qualche lecito dubbio in testa, ecco allora che comprendi che qui bisogna fare qualcosa di più che aspettare decisioni dall’alto.

Errore fatale #2: quando l’innovazione e la comunicazione sono due brutte parole 

Il viaggiatore che intercetti si presenterà da te in cerca di tante esperienze significative da poter fare.

Il viaggiatore che intercetti si presenterà da te in cerca di tante esperienze significative da poter fare.

Eh si, probabilmente mi chiederai come possa anche solo pensare a innovazione e comunicazione in un momento come questo, dove al massimo si può auspicare ad una tranquilla sopravvivenza.

In parte puoi aver ragione. 

D’altra parte pensa a questo: quanto tempo è che non apporti delle modifiche alla tua struttura, rivoluzioni il tuo menu, aggiungi una narrazione diversa alle tue guide o crei anche semplicemente un servizio differente orientato ad un pubblico diverso? 

Te l’ho scritto qualche riga fa: oggi le persone non ti scelgono casualmente in un mazzo di altre attività simili secondo un parametro casuale. 

Le persone cercano le tue unicità e il modo che utilizzi per raccontarle. E con tutta probabilità ne hai anche più di una, ma forse non emergono adeguatamente, vero?

E li torno a bomba con qualche domanda-causa-crisi:

  • da quando ti si è palesato il problema  pandemia, quante volte hai espresso positività e soluzioni al tuo pubblico piuttosto che lamentele e polemiche?

  • Stai pensando a come rendere unica l’esperienza che i tuoi clienti vivranno con te nonostante qualche cautela in più o vuoi semplicemente essere “in regola” con le normative?

  • Hai pensato a cosa potrebbe rendere la tua attività degna di essere menzionata tra i ricordi migliori di chi verrà a trovarti?

Ti ho messo in crisi? Ottimo!

Non ti hanno fatto nessun effetto? Aia, attenzione a non entrare di prepotenza nella categoria “hi deciso di andare a lavorare per l’azienda tal dei tali perché la vita da imprenditore era troppo complessa...” 🤦🏻‍♂️

Per te che sei andato in crisi invece ho un suggerimento che può esserti utile, qualcosa che attualmente pochissime attività fanno e che onestamente può davvero fare la differenza per un turista che sta considerando dove andare e quali attività fare, e te lo dico proprio qui sotto..

Spunto di riflessione: e se al di fuori del tuo orticello non fosse così male? 

Eccoci, dopo un attento esame di quello che stai facendo ora, vediamo qualcos’altro che in questo momento di cambiamento può fare la differenza. 

Per capirlo bene esci un attimo da “operatore del business turistico” ed entra unicamente in quello del turista, pensando che tu stesso debba usufruire dei servizi che offri, che sia per un weekend o tre settimane. 

Pensi che in quel lasso di tempo la tua unica preoccupazione sia quella di usufruire di un solo servizio? Quindi 20 giorni solo nel ristorante tipico, un weekend sempre a fare scampagnate o 10 giorni a fare solo shopping? 

No, capisci perfettamente che la vacanza è fatta dall’insieme delle diverse attività presenti in un luogo. 

E perché non le raccomandi tu queste attività nella tua comunicazione? Forse ci hai già pensato, inserendo una paginetta del tuo sito che racchiude cibo, pernottamenti, shopping e attività di ogni genere con tanto di qualche foto e magari un link.

Bene, ottimo inizio, ma purtroppo non è per nulla abbastanza. Chi verrà da te deve trovare un ecosistema coeso e funzionante, una enorme società online e offline fatta delle più belle esperienze che si possano vivere nella zona. 

Incentivare anche le altre attività farà vivere ai turisti un viaggio unico, sicuramente da voler ripetere.

Incentivare anche le altre attività farà vivere ai turisti un viaggio unico, sicuramente da voler ripetere.


Hai mai pensato di selezionare tu le migliori attività e comunicare qualcosa insieme a loro? 

Una piccola iniziativa a costo zero che possa arricchire il pubblico di entrambi. 

Nicolò, dell’Agriturismo Ferdy,  nelle storie Instagram dedicate alla scoperta della loro cantina cita i produttori con con cui collabora, ottimo esempio di integrazione. Fonte: IG ferdy_wild

Nicolò, dell’Agriturismo Ferdy, nelle storie Instagram dedicate alla scoperta della loro cantina cita i produttori con con cui collabora, ottimo esempio di integrazione. Fonte: IG ferdy_wild

È una strategia minuscola che da risultati maiuscoli. Immagina quante persone suggeriranno la bellezza di quel piccolo boutique hotel, unito a quei due negozi di artigianato di alta qualità per concludersi in quella fattoria dove i bambini possono dare da mangiare ad alcuni magnifici animali. 

Noti già anche solo immaginandolo come si delinea una vera vacanza memorabile per il turista e come è differente l’approccio dal ripetere sempre gli stessi messaggi autoreferenziali che si facevano una volta? 

Aggiungo altro, per andare sul pratico: crea un progetto social unificato, dove ogni attività parla di se stessa ogni giorno con delle brevi storie che informino e intrattengano, come se ogni giorno parlassi direttamente ad un ospite arrivato a trovarvi, sulla falsa riga di quello che ti ho raccontato per l’Agriturismo Ferdy in un altro articolo (che leggi qui)

Le tue offerte speciali ripiegale e al momento riponile in un cassetto del tuo sito a disposizione di chi, dopo essersi intrattenuto con i tuoi contenuti, deciderà di volere di più. 

Ah, a proposito di web: fate anche un sito web con una immagine univoca e professionale, date un nome al progetto, create delle iniziative, anche solo online, che vi vedano tutti coinvolti. Parlate e confrontatevi su nuove idee, e registrate tutte le vostre considerazioni in modo da condividerle con un pubblico sempre crescente ed interessato agli sviluppi di un progetto crescente. 

Il progetto Visit Trentino (qui il link) è a dir poco illuminante al riguardo. Anche se non comprende ogni ambito di quello che ti sto suggerendo, si offrono come raccoglitori di idee più che esaustivi per ogni tipologia di vacanza. Parti da qui per creare il tuo progetto.

Il menu del sito Visit Trentino, con un focus univoco sulle idee prima che sulle liste di attività. Un focus incentrato completamente sul fruitore del contenuto più che su chi lo offre.

Il menu del sito Visit Trentino, con un focus univoco sulle idee prima che sulle liste di attività. Un focus incentrato completamente sul fruitore del contenuto più che su chi lo offre.



È chiaro: una attività da sola non resiste di questi tempi oltre a piccole occasioni di visibilità, ma un ecosistema può essere decisamente più forte, fatto per restare e cercare nuovi pezzi da aggiungere ad un puzzle soddisfacente per chi cerca una bella vacanza.

Ah, piccolo capitolo legato alla temutissima concorrenza: è un errore madornale non collaborare con chi fa il tuo stesso mestiere. Con tutto l’impegno del mondo non puoi ne accontentare tutti i gusti ne tantomeno pensare (per quanto affascinante) che chi viene a visitarti non si guardi mai in giro. Collabora, unisci e trasmetti i tuoi valori di ospitalità, buon gusto e ricerca.

Bonus: il ruolo degli enti nel fare Tourist Hub

Tolti i consigli e le responsabilità di chi deve fare necessariamente di più per migliorare la propria attività in immagine, comunicazione e iniziative, va da se che un ruolo importante ce l’abbia tu che magari rappresenti un ente che deve sorvegliare un determinato territorio e attività che vi sono all’interno. 

Piccolo parere gratuito, sicuramente non richiesto e probabilmente non all’altezza della strategie ora in atto: sii il primo promotore di un ecosistema coeso e punta sulla conoscenza innanzitutto.

Diverse decine di migliaia di euro vengono spesi ogni anno per fare delle fiere dal sapore vintage, brochure e siti vetrina che riuniscono tutti ma che purtroppo non parlano di nessuno. Purtroppo pochi di questi progetti ha reale successo per via di un numero crescente di attività create senza un concetto forte di base.

Educa le attività sui principi fondamentali dell’innovazione e della comunicazione e al massimo investi nel rendere il più semplice possibile ad un turista raggiungere la vostra destinazione. Tutto qui. 

Ne risulterà un territorio ricco di idee portate a termine e ben più ricco di tanti slogan purtroppo comuni negli ambienti elettorali. 

Ma se tutto quello che è accaduto non fosse così male?

Già, pensaci anche tu per un istante. Forse questa profonda crisi delle abitudini non può che essere il motore giusto che ci serve per crearne di nuove, metterci in discussione e immaginare qualcosa che sia orientato per davvero verso le esigenze di chi in fondo vuole poche cose ma ben chiare quando viaggia: conoscere, emozionarsi, ricordare. 

E tu, mio caro lettore, sei un professionista in questo. Buon lavoro! 











Ps. Ci tengo che queste considerazioni siano costruttive, pertanto se hai ulteriori dritte che possono essere utili a chi vive il settore turistico esprimile nei commenti, così come per le storie di coloro che conosci e che stanno già agendo con un concetto ben delineato in mente, non può che accrescere il valore di quanto stiamo condividendo. 😉💪🏻


Sull’autore del contenuto: Grazie per aver letto questo articolo! Sono Michea Savino, mi occupo di scrittura e produzione di contenuti rilevanti per persone, aziende ed organizzazioni. Se vuoi conoscere qualcosa in più su di me clicca pure qui.

Designer, founder of the Digital company Ex Design Studio.