WWDC 2020: gli indizi sul futuro pensato da Apple

Può celarsi dietro ad una conferenza sviluppatori la visione completa che la miglior azienda al mondo ha per sé e per noi? Forse il WWDC 2020 può darci qualche lezione utile sul design e la comunicazione. 

Il minimalismo tra vetro, legno e natura di una delle “volate” tra una location e l’altra del Keynote all’interno del campus - fonte apple.com

Il minimalismo tra vetro, legno e natura di una delle “volate” tra una location e l’altra del Keynote all’interno del campus - fonte apple.com

Spoiler sul contenuto di questo articolo: non mi addentrerò su ogni specifica feature che è stata mostrata nel keynote, per quello ti consiglio di guardare il video completo, la sintesi di The Verge, MKBHD o il nostro Otto Climan o seguire testate italiane che stimo altamente come Lega Nerd e Saggiamente. Il mio fuoco è il punto di vista di un designer di contenuti su quello che è il miglior evento al mondo per parlare proprio di contenuti e design; voglio darti qualche indizio su come Apple sta immaginando il futuro dei propri prodotti e di chi li usa, usando principi sempre cari nella sua gloriosa storia. 

“Design is how it works.” e “Good Design is Invisible” (cit.  Steve Jobs & Dieter Rams)

Sembrano due frasi buttate la e utili da stampare sulle tazze e le magliette, ma le due celebri frasi di Steve Jobs, compianto co-fondatore di Apple, e Dieter Rams, leggendario designer a cui Jonathan Ive prima e Apple di riflesso devono tanto successo, ben spiegano il processo che ha portato ad alcune scelte presentate (alcune con la dovuta enfasi, altre un poco più in sordina) tra le novità software (anche se un accenno hardware c’è stato) della conferenza di quest’anno. 

Andremo proprio a vedere, pezzo dopo pezzo, come le scelte di progettazione si siano basate su questi 2 principi: funzione e invisibilità. E chiaramente come questo diventa un efficace spunto da applicare nella nostra attività.

iOS 14. Il sistema operativo del tuo io digitale.

Si, non storcere il naso, anche se parliamo di iPhone, mai come quest’anno il sistema operativo del melafonino mi fa presupporre che Apple ha in mente una sola transizione per il suo dispositivo di punta, ben più grande di un restyling estetico: l’iPhone deve diventare sempre di più l’identità digitale della persona che lo possiede. Guarda come questo è confermato da alcune novità presentate.

Widget+Widget+Widget= Personalizzazione

La grafica dei Widget, primo vero elemento di personalizzazione della home sin dal 2007 - fonte apple.com

La grafica dei Widget, primo vero elemento di personalizzazione della home sin dal 2007 - fonte apple.com

Certo, la scelta di rendere la home meno statica e con “pezzi” di app dinamici e personalizzabili non solo “svecchia” un interfaccia utente vecchia 13 anni, ma la rende sempre di più la reale homepage della vita di chi usa questo dispositivo.

Pensaci: il tuo podcast preferito, l’anteprima delle foto delle vacanze, gli ultimi dati della corsa appena fatta, qui parliamo non solo di comodità ma di rendere il dispositivo il centro del tuo interesse, come un gigante Apple Watch, il dispositivo più “personale” creato finora da Apple.


Siri e il dono dell’invisibilità.

Una Siri radicalmente cambiata nell’interfaccia. Ora invisibile, come il buon design deve essere. - fonte apple.com

Una Siri radicalmente cambiata nell’interfaccia. Ora invisibile, come il buon design deve essere. - fonte apple.com

Parlando del principio di Rams esposto all’inizio, guarda la scelta di eliminare un’intera schermata ogni volta che viene evocata Siri, relegandola ad una semplice animazione a fondo schermo: l’elogio al principio dell’invisibilità.

L’assistente virtuale non sempre viene utilizzata, proprio per la sua “capacità” di oscurare l’utilizzo delle altre app e la conseguente perdita di alcuni secondi preziosi che l’utente utilizza per fare altre attività.

Un cambiamento di questo tipo potrebbe finalmente renderla uno strumento utilizzabile appieno, piuttosto che una interruzione. 


Translate: come funziona una conversazione?

Un altro esercizio di design essenziale e funzionale, l’app translate - fonte apple.com

Un altro esercizio di design essenziale e funzionale, l’app translate - fonte apple.com

Tornando al principio dello zio Steve, potremmo dire che di app che traducono ce n’è forse a migliaia, e alcune sono state un’autentica salvezza anche per il sottoscritto (soprattutto con lo spagnolo durante un recente viaggio). Ma il buon design è dato dal funzionamento delle cose, e infatti la app made in cupertino ha quello che serve per farsi amare: funziona offline, interfaccia minimal, non conserva le informazioni tradotte e capisce la lingua che sta utilizzando l’interlocutore automaticamente. 


Le Memoji e il piccolo passo verso il VR World by Apple

Una memoji talmente personalizzata da usare una mascherina. Segno dei tempi. - fonte apple.com

Una memoji talmente personalizzata da usare una mascherina. Segno dei tempi. - fonte apple.com

Grande successo per milioni di utenti, le Memoji sono la miglior forma di personalizzazione delle app che usiamo più di ogni altra cosa: i messaggi.

Un avatar del tuo volto che può essere personalizzato sempre di più, tant’è che ora si parla di trilioni di combinazioni, diverse possibilità di personalizzazione in base a età, razza e addirittura ciò che apple chiama “quello che è maggiormente rilevante oggi”, ovvero l’aggiunta della mascherina al tuo Memoji.

Al di la del “gioco” di creare una versione virtuale di se, abitudine già consolidata tra gli utenti, immagino già ora una sala riunioni virtuale tra pochi anni dove le persone parleranno tra di loro con delle Memoji particolarmente fedeli nei tratti delle persone che le usano (mi ricorda in qualche maniera il sistema utilizzato nella serie Amazon “Upload”, difatti c’è una Memoji identica alle sembianze della co-protagonista tra gli esempi mostrati). 


Mappe: Esplorare il mondo è una cosa personale. 

Nel 2020 devi saper accettare anche i contenuti diversi dai tuoi sugli stessi temi. - fonte apple.com

Nel 2020 devi saper accettare anche i contenuti diversi dai tuoi sugli stessi temi. - fonte apple.com

Un tempo esisteva quella vecchia filosofia egocentrica di alcune tech company nel pensare che qualsiasi cosa facessero fosse in assoluto la migliore al mondo giusto perchè lo facevano loro, escludendo il fatto che potessero esistere lettori e fan di alcuni marchi che potrebbero essere fedeli ad uno specifico modo, ad esempio, di raccontare un posto.

Ecco, la funzione ”guides” presente nelle mappe di iOS14 rappresenta una svolta. Visto che al mio arrivo in un posto potrei preferire i consigli di Zagat a quelli di Louis Vuitton (ad esempio), potrò scegliere la mia guida preferita, sempre aggiornata, con il tipo di taglio editoriale che sono abituato ad apprezzare.

Questo perchè se c’è una cosa che Apple sembra aver compreso è che loro sono uno di tanti editori di contenuti; un ottimo editore, sia chiaro, ma non per questo il preferito da tutti gli utenti. Dare spazio ad altri brand noti nel campo non può far altro che far crescere il numero di utenti presenti nella piattaforma e far realmente personalizzare sempre di più l’esperienza utente. 


Le chiavi della macchina? Un concetto molto vintage.

Avresti mai immaginato di poter inviare le chiavi della macchina via messaggio? - fonte apple.com

Avresti mai immaginato di poter inviare le chiavi della macchina via messaggio? - fonte apple.com

Piccolo accenno alla feature più interessante per la mobilità del futuro: l’eliminazione delle chiavi della macchina. La funzione, adottata per prima da BMW, è davvero una bomba: con l’ausilio di un normale chip NFC, ma protetta dal più rigido protocollo di privacy all’interno del vostro telefono, può essere non solo abilitata e disabilitata in remoto da iCloud ma anche condivisa con altre persone/membri della famiglia, impostando anche delle limitazioni nell’utilizzo. Immagino già nei salotti delle famiglie del 2030 sentire ragazzi dire: “PAAAA, mi mandi le chiavi della macchina?” “Si, ma a mezzanotte non le puoi più usare, mi raccomando”.

Sono vecchissimo, non c’è che dire.


App Clips e la morte della app dimenticate 

Esiste uno shortcut al mondo digitale più efficace di un QR e meno macchinoso di un download? App Clips è la risposta di Apple alla domanda. - fonte apple.com

Esiste uno shortcut al mondo digitale più efficace di un QR e meno macchinoso di un download? App Clips è la risposta di Apple alla domanda. - fonte apple.com

Per questa funzione devo ammettere che ho avuto un bel sussulto nell’animo. Ok il concetto che c’è una app per ogni cosa, ma non ha mai avuto senso dover tenere in memoria la app di quel bar solo perchè ha una cosa che utilizzi in un determinato posto e un determinato momento e poi mai più.

Con App Clips pare che Apple abbia capito l’antifona, utilizzando sempre di più la tecnologia NFC per far scaricare all’istante una piccola porzione di app che ti permetterà di collegarti ad una specifica funzione, specialmente legata agli acquisti ma non solo, evitandoti la fastidiosa questione di avviare download, registrare dati e incasellare un’altra inutile app pronta per il cestino.

L’ho sempre affermato: una app ha senso se contestualizzata, e avere la giusta applicazione nel giusto momento può davvero dare un impulso enorme a questo mercato che non innova da diversi anni. Ben fatto davvero! 


iPad OS e MacOS: piccoli passi verso il merge.

Da quando fu annunciato iPadOS nella scorsa edizione, con funzioni richiamanti le meccaniche tipiche di un Mac piuttosto che dell’iPhone da cui inizialmente era edenicamente tratto, molti utenti hanno compreso che la strada intrapresa da apple era quella di un graduale merging, un unione dei due sistemi operativi sempre più completa, al punto che probabilmente in futuro non sarà nemmeno necessario dover distinguere i diversi sistemi operativi. 

Un OS ormai maturo e apprezzato che a questo giro si avvicina a grandi passi al mondo Mac - fonte apple.com

Un OS ormai maturo e apprezzato che a questo giro si avvicina a grandi passi al mondo Mac - fonte apple.com

In quest’ottica, l’aggiunta di semplici barre laterali nella app, soprattutto quelle di sistema, rende più agevole il passaggio tra diversi menu e file di app utilizzate largamente come Photos o Apple Music, e seppur sarà una feature invisibile ai più possiamo dire che la sua adozione di massa contribuirà a portare fan di iPad nel mondo dei Mac e viceversa senza troppa resistenza. Poco ma buono. 

bonus: sempre per il principio dell’invisibilità di Rams, sia lodato il reparto di Human Interface per aver reso un semplice banner ignobile quell’inferno terreno che succedeva tra i tuoi dispositivi quando ricevevi una chiamata e si interrompeva il mondo ovunque finché non schiacciavi uno dei due bottoni. Le interfacce devono essere gentili, siamo utenti sensibili, cerchiamo di venirci incontro dai. 

Un comparto grafico rinnovato su MacOS Big Sur, con quel filo di skeumorfismo che male non fa. - fonte apple.com

Un comparto grafico rinnovato su MacOS Big Sur, con quel filo di skeumorfismo che male non fa. - fonte apple.com

MacOS Big Sur continua egregiamente questo percorso, con un redesign della Human Interface sia nel campo visivo che sonoro sempre più vicino al mondo dei dispositivi mobili (potremmo definirlo ipadizzato) pur senza tralasciare la sua verve maggiormente professionale.

Piccola nota: mi rende sempre più piacevolmente deliziato la scelta del meraviglioso reparto marketing (descritto così da Craig “Hair Force One” Federighi) di valorizzare anche il territorio su cui l’azienda sorge nel nome dei suoi prodotti. Una scelta sempre inusuale per una tech company che per definizione trova maggior diletto nell’alluminio ma che si distanzia di miliardi di kilometri da quella azienda che piuttosto che affermare la propria identità territoriale affittano finti indirizzi nella capitali più alla moda (ne hai visto anche tu, vero??)

Interessante la presenza in video di Alan Dye, nuovo re del design di Cupertino dopo l’addio recente di Jony Ive (avviso ai designer di belle speranze: dovete avere almeno un cognome di sole 3 lettere per andare a lavorare da quelle parti, sia chiaro, minimalismo docet) 


Come preannunciato Apple passa ad un processore proprietario. Passo naturale e corretto. Si chiamerà Apple Silicon. App-lausoni, ma tanto da qui a 2 anni dovremo solo leggerne la news piuttosto che testare sul campo la portata di questo cambiamento. Attendiamo fiduciosi, anche se il vedere app come FinalCut e Logic Pro essere riprogrammate in Xcode in base al processore di casa è qualcosa di straordinario già sulla carta. (interessante vedere il comportamento con mega-file di photoshop e l’applicazione di filtri in tempo reale in Final Cut Pro). 

Bonus: questa programmazione universale permetterà ad esempio di vedere su un Mac girare nitidamente una app per iPhone o iPad, e qui ci sarà qualcosa di interessante in futuro, sempre dal lato merging che ti ho citato precedentemente. 


Altre cose interessanti che ho spulciato

Scribble: ma dove sei stata finora?

Mentre Scribble veniva presentata, un ingegnere Adobe prendeva le sue cose e andava a casa, per sempre. - fonte apple.com

Mentre Scribble veniva presentata, un ingegnere Adobe prendeva le sue cose e andava a casa, per sempre. - fonte apple.com

Bellissima la funzione scribble!!! ipadOS riconosce automaticamente come testo selezionabile, copiabile e linkabile quello che scrivi con apple Pencil, eliminando una volta per tutte l’OCR come funzione da attivare. Semplicemente, che digiti o scrivi, è testo, e come tale verrà trattato. Il buon design è come funziona, ricordi?

AirPods e la sfida nel diventare grandi. 



Non giochiamo a chi ha le cuffie più appariscenti, meglio pensare all’esperienza. Ottima scelta. - fonte apple.com

Non giochiamo a chi ha le cuffie più appariscenti, meglio pensare all’esperienza. Ottima scelta. - fonte apple.com

Non si può per nulla ignorare AirPods, un mercato da 60 milioni di pezzi venduti solo nel 2019.

Se dal lato Hardware abbiamo visto di recente la versione PRO, da quello software la funzione Spatial Audio annunciata può essere un buon punto di arrivo: un dolby surround a portata d’orecchio, dove il suono rimane ancorato allo schermo e sincronizzato con la tua testa, così che la “posizione” audio dei suoni rimanga sempre sincronizzata, proprio come accade nella realtà.

Ai puristi piacerà immediatamente, i più superficiali se ne accorgeranno col tempo ma sarà una piacevolissima sorpresa vista l’evoluzione che recentemente sta subendo la fruizione dei film con i dispositivi mobili. 

Apple Watch e la sublimazione dell’io digitale.

Nel 2020 è una feature interessante che l’orologio conti i secondi in cui ti lavi le mani. Ci sta purtroppo. - fonte apple.com

Nel 2020 è una feature interessante che l’orologio conti i secondi in cui ti lavi le mani. Ci sta purtroppo. - fonte apple.com

Non mi soffermerò molto su Apple Watch, ci sono alcune migliorie sulla condivisione delle “faces”, le schermate con diverse funzioni, nuovi dettagli sul tipo di attività fisica (bike track, danza ecc..) e un ottimo monitoraggio del sonno che il sottoscritto utilizzerà quanto prima.

Si, la cosa interessante di questo dispositivo è il suo essere estremamente personale, i dati che raccoglie in fondo interessano solo te ed è una ottima cosa! Oltre a questo tiene conto perfettamente del mondo che cambia in relazione alla tua persona, emblematico è il riconoscimento del lavaggio delle mani con tanto di timer che ti invita a rendere l’operazione più meticolosa. Ne vedremo delle belle in questo campo, solo che ci vorrà ancora un po’ di tempo a mio parere prima di vedere un orologio diventare il proprio dottore digitale. 

Anche la privacy oggi diventa un prodotto. 

Pare che in ogni app ci saranno le “informazioni nutrizionali” su come i tuoi dati vengono usati, per rendere non solo trasparente ma anche semplice da capire come vengono usati i tuoi dati. 

Aprirsi e integrarsi con Alexa e Google Home può essere sintomo di grande maturità da parte di Apple con il progetto Home. - fonte Apple.com

Aprirsi e integrarsi con Alexa e Google Home può essere sintomo di grande maturità da parte di Apple con il progetto Home. - fonte Apple.com

Home kit diventa uno standard utilizzato in collaborazione con tutte le fornitrici di servizi di smart home come Amazon e Google, e torniamo a bomba sul concetto di prima che per essere un marchio forte non devi essere chiuso, devi solo far funzionare senza intoppi quello che prometti. 

Foundation, tratto dalla leggendaria opera di Asimov, bel modo di mostrare il futuro con un proprio contenuto. - fonte Apple.com

Foundation, tratto dalla leggendaria opera di Asimov, bel modo di mostrare il futuro con un proprio contenuto. - fonte Apple.com

Apple TV diventa ancora di più un interessante hub (finalmente) di contenuti per tutta la casa.

E qui la sorpresa: Il trailer di Foundation di Asimov, che per chi ha letto questa meraviglia della storia letteraria è un colpo al cuore. Ecco, sottile ma intelligente la mossa di Apple di buttare qua e la, quando si parla di contenuti video, riferimenti ai suoi show originali su AppleTV+, buon modo di far pubblicità senza soffocare lo spettatore.

Considerazioni finale da un comunicatore piccolo verso comunicatori in grande crescita

Sai, adoro da sempre la capacità di Apple di darti una valanga di contenuti con cui fare un fitto calendario editoriale per i successivi trimestri. Loro come sai pianificano attentamente cosa presentare, come presentarlo evidenziandone i punti salienti e ne gestiscono il post-presentazione con contenuti rilevanti tra editoriali nelle testate di riferimento, news legate al mondo reale, classici billboard o mini ads utili per il pubblico social, fino ad arrivare agli influencer. 

Un moto a 360° che unisce prodotto e comunicazione al punto che non comprendi nemmeno più che quello di oggi era un meeting aziendale sotto forma di show, non ti importa nemmeno perchè sei semplicemente spettatore, e potenziale fruitore della visione del mondo che loro vogliono condividere con te. 

Ecco, quando pensi che loro hanno qualcosa di interessante di cui parlare e tu no, ricorda che parliamo di aziende che stampano processori, scocche in materiali resistenti e comprano moduli tecnologici all’avanguardia, nulla che sulla carta si possa definire attraente, ma è la maniera con cui ti raccontano l’utilizzo della loro ricerca che prende vita anche in te la voglia di partecipare a questa visione. Ti invito ad usare da subito questi valori in ciò che cerchi di trasmettere ai tuoi partner. 

Nota finale (promesso): 

Questo round Apple ha lavorato ancora di più sulla qualità video. Già il keynote è un format proprietario copiato da chiunque nel tempo e diventato un vero marchio di fabbrica del mondo tech, ma averlo filmato autonomamente, senza pubblico a causa dell’emergenza sanitaria, ha permesso al management di confezionare un prodotto cinematografico, dinamico, con un ritmo sempre elevato e una qualità incredibile. Il keynote ci ha guadagnato da un momento difficile (ricordiamo anche questo punto).

Che sia un nuovo format per i keynote?

E a te cosa è piaciuto particolarmente di questa visione del futuro di Apple? Fammelo sapere, non mi fa che piacere poter rendere questo articolo fonte di conversazione con te. 










Sull’autore del contenuto: Grazie per aver letto questo articolo! Sono Michea Savino, mi occupo di scrittura e produzione di contenuti rilevanti per persone, aziende ed organizzazioni. Se vuoi conoscere qualcosa in più su di me clicca pure qui.

Designer, founder of the Digital company Ex Design Studio.